Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei
Il rapporto con il cibo: la scelta vegetariana
Il cibo riveste un importante valore simbolico in quanto, fin dalla nascita, è uno degli elementi su cui si fonda la relazione tra la mamma e il bambino e la comunicazione del piccolo con il mondo esterno da conoscere. Oltre a ciò, utilizzando la bocca come organo ricettivo, ha un forte legame con il mondo del piacere e della sensualità. Nel tempo questo legame con il cibo perdura; le varie culture, ciascuno a modo proprio, hanno riferimenti socializzanti nei momenti di condivisione dei pasti.
Nel corso del tempo le modalità più consigliate per cibarsi sono cambiate: negli anni '60 imperava il consiglio di prediligere una dieta ricca di proteine animali come fonte di benessere e salute, dando spazio alla classica "bistecca e insalata". negli anni '70 e '80 è stata rivalutata la dieta mediterranea, dando importanza ai carboidrati e alla pasta. Gli anni '90 hanno evidenziato un graduale avvicinamento a un'ideale naturale e biologico, rivalutando frutta e verdura e le loro caratteristiche salutari. Ma la scelta di accostarsi ad una scelta alimentare legata a frutta e verdura, escludendo del tutto o in parte proteine animali, non ha origine in questi ultimi decenni: molte figure di spicco nel corso della storia hanno preferito questa strada. Pitagora, Buddha e Plutarco e in epoche più recenti Gandhi, Luther King, Einstein, Sting, Madonna e Richard Gere hanno intrapreso la scelta vegetariana.
Mi sembra quindi possa essere interessante soffermarsi e capire meglio quali sono le principali motivazioni che spingono le persone a tenere questo tipo di comportamento alimentare sempre più diffuso.
Le motivazioni prevalenti sono:
- Componente salutista: per evitare la comparsa di patologie quali cardiopatie, ictus e disturbi circolatori. I vegetariani motivati da questa ragione ritengono che frutta e verdura si digeriscano meglio e regolarizzino l'intestino, in quanto l'essere umano ha una struttura intestinale anatomicamente lunga, simile a quella degli erbivori. In più la presenza di denti incisivi più sviluppati dei canini (tipici dei predatori) viene portata come motivazione a sostegno della scelta;
- Amore per la natura e rispetto per gli animali: si tratta di un aspetto simile alla filosofia della non-violenza teorizzata da Gandhi. Queste persone si sentono tutt'uno con la terra e l'universo e ritengono quindi che non possa esserci una specie che prevarica l'altra. Oltre a ciò ritengono fondamentale l'aspetto di sofferenza dell'animale che vive in allevamenti intensivi e in contesti di disagio. Sottolineano quindi come un animale stressato e sofferente produca delle sostanze che l'uomo introdurrà poi di conseguenza all'interno di sè attraverso il cibo;
- Motivazioni etico-spirituali: in questa motivazione ritroviamo una forte componente religiosa e spirituale di compassione verso le varie creature che popolano la terra. Si tratta di qualcosa che ha a che fare con una sorta di "amore universale".
- Pacifismo, non violenza e ambientalismo: in questo gruppo grande importanza riveste la divisione tra nord e sud del mondo. Il mondo occidentale maggiormente sviluppato ha dedicato svariate migliaia di ettari all'allevamento sottraendole all'agricoltura, dedicando molta più acqua agli animali degli allevamenti, sottraendola ad altri contesti.
Molto spesso per mantenere questa scelta è necessaria una forte motivazione e tenacia, non solo dal punto di vista alimentare per apportare tutte le risorse energetiche di cui si necessita, ma anche dal punto di vista relazionale: non tutte le persone infatti capiscono e condividono la scelta vegetariana. Che fatiche bisogna affrontare per perseverare nella propria scelta? Cosa si può fare se si percepisce una mancanza di appoggio nelle persone a cui si vuol bene? Decidere di portare avanti una propria scelta significa spesso definire se stessi e ciò che più si preferisce, anche se talvolta implica fatiche difficili da sostenere agli occhi degli altri.