L'uomo è un animale sociale: il ruolo dell'abbraccio
Come il contatto fisico aiuta le relazioni sociali. Psicologia a Cantù.
A cosa servono i saluti tattili, ovvero strette di mano, baci sulle guance, abbracciarsi, strofinare i nasi?
L'uomo è un animale sociale. Salutare i membri del proprio gruppo di appartenenza (familiari, amici, colleghi) tramite contatti fisici sembra avere un ruolo importante nella costruzione e mantenimento dei legami sociali. Un’analisi dei giocatori della National Basketball Association statunitense, per esempio, ha rilevato come le squadre che all’inizio della stagione 2008-2009 si scambiavano regolarmente saluti col pugno, si davano il cinque, si abbracciavano e si stringevano nei mesi successivi hanno riportato di solito risultati migliori.
Un linguaggio corporeo così aperto ci rende fisicamente vulnerabili e segnala la nostra volontà a collaborare con l’altro in buona fede. I momenti storici in cui si vive però sembrano modificare le modalità adottate per salutarsi e mostrare affetto. La minaccia della malattia sembra aver avuto un impatto sulle tipologie di saluto adottate da molte culture molto tempo prima della comparsa del Covid-19. Dove infatti il rischio è elevato, le persone hanno sviluppato saluti distanziati che trasmettono simbolicamente il desiderio di cooperazione e fiducia.
Il fatto che per noi sia più difficile smettere di abbracciare e baciare le persone a cui vogliamo bene sembra essere motivato: la ricerca indica che siamo predisposti a ritenere meno probabile che le persone che fanno parte del “nostro gruppo” possano trasmetterci delle malattie rispetto a chi non ne fa parte. Questo significa che il nostro intuitivo senso del rischio connesso al contatto corporeo è molto più basso quando ci troviamo tra amici e familiari, anche se questi ultimi hanno esattamente la stessa probabilità di chiunque altro di essere portatori di malattie, tra cui il virus responsabile del Covid-19. Il problema è complesso, perché queste sono le stesse persone con le quali più desideriamo avere contatti fisici per rafforzare i nostri legami.
Come imparare a gestire questi nuovi modi di dimostrare affetto? Che impatto hanno queste attenzioni sulle relazioni per noi significative? Come gestire la solitudine? Per ricevere supporto e trovare uno spazio di ascolto e confronto è possibile fissare un appuntamento in studio a Cantù o a Milano.
Di seguito il link all'articolo scritto da David Robson pubblicato sulla rivista New Scientist in data 11 novembre 2020, da cui sono stati tratti e adattati questi stralci.
Di seguito il link della traduzione in italiano dell'articolo, pubblicato sul sito della rivista Internazionale: