Tornare a vivere a casa dei genitori
Come affrontare al meglio la situazione e quali obiettivi porsi. Psicologa Cantù
In Italia l'età media in cui si esce dalla casa dei propri genitori è 30 anni e in Europa 27. I dati evidenziano come nel corso del tempo l'età si sia allungata: in passato infatti si usciva prima e con modalità diverse da ora. Talvolta però può capitare che si incontrino cambiamenti lavorativi, affettivi ed economici che possono portare una persona indipendente a ritornare a casa dai propri genitori. In linea generale si tratta di una scelta faticosa che comporta implicazioni organizzative e psicologiche non indifferenti che coinvolgono un gran numero di persone: si stima infatti che già a fine 2018 il 70% degli under 30 era tornato ad abitare a casa con i genitori e la situazione post Covid sembra aver esacerbato questa problematica. La crisi sanitaria ha infatti peggiorato questi numeri e a essere in difficoltà non sono solo neolaureati e ventenni: secondo i dati oltre il 55% dei trentenni sente il proprio lavoro più a rischio rispetto al periodo prima del Covid e oltre il 60% vede pregiudicati i propri piani per il futuro. Molto spesso però questa esperienza viene taciuta o nascosta, vissuta con vergogna o senso di colpa.
Tornare a casa implica alcune fatiche importanti che riguardano anche la perdita della cosiddetta "indipendenza pratica". Si tratta di ritornare a regole famigliari quali: orari prestabiliti di pranzo e cena, poca privacy, poca possibilità di incontrare amici o il partner a casa, essere trattati come bambini dai propri genitori e rientrare in possesso della propria cameretta, molto spesso trasformata in ufficio o palestra. Il rischio è anche quello di rientrare in alcune dinamiche relazionali con i propri genitori che da tempo erano state abbandonate.
Cosa si può fare? Da alcune interviste rivolte a giovani adulti di età compresa tra 22 e 31 anni si sono ricavati alcuni consigli che possono essere d'aiuto in questi casi:
1) definire dei limiti di orario e di spazio;
2) decidere insieme se pagare o meno un affitto ai propri genitori;
3) contribuire alle faccende domestiche in casa;
4) stabilire tempistiche e obiettivi (di carriera e finanziari) in previsione della nuova uscita di casa;
5) discutere se e in che misura permettere ai genitori (se si hanno le possibilità) di aiutare i figli concretamente;
6) comportarsi da adulti per essere trattati da adulti.
Nel caso in cui si stia affrontando o si sia affrontata questa situazione ed essa abbia portato a difficoltà che perdurano nel tempo, è possibile prendere un appuntamento per valutare insieme il percorso più adatto alle proprie esigenze.