Donne e videogiochi
Tra nuovi scenari e stereotipi di genere. Psicologa Cantù
Secondo un rapporto sul mercato dei videogiochi in Europa pubblicato dalla società di ricerche di mercato IPSOS Mori nel 2021, il 47% delle persone che giocano ai videogame si identifica come donna, ma nonostante questo dato il mondo dei videogiochi viene percepito e proposto ai più come se fosse ancora prettamente maschile. Vediamo insieme l'evoluzione di questo settore rispetto alla presenza di figure maschili o femminili e come questi aspetti possono aver avuto effetti sulla percezione dei videogiochi e della figura femminile all'interno di essi.
Mentre negli anni '80 i produttori di videogiochi non si rivolgevano ad un mercato specifico, ma ideavano giochi aperti a tutti in maniera non discriminatoria, a partire dagli anni '90 i produttori hanno identificato il pubblico maschile come maggiormente interessato ad esso e si sono quindi creati dei videogiochi rivolti quasi esclusivamente a quel tipo di target. I ruoli femminili erano prevalentemente secondari e di sostegno a quelli maschili principali e molto spesso venivano ideati e sviluppati avendo in mente delle figure di bellezza stereotipata. Solo nel 1996 compare la prima protagonista donna all'interno di una piattaforma di videogame e solo negli ultimi 5 anni le protagoniste donne assumono un ruolo molto più presente e vario nel panorama dei videogiochi: vengono infatti proposte più figure femminili diverse tra loro in modo tale che i giocatori e le giocatrici abbiano sempre più possibilità di scelta tra i personaggi in cui identificarsi.
Nonostante la maggiore presenza di donne sia all'interno dei giochi, sia in chi ne fruisce, nel mondo dei videogame le giocatrici sono ancora percepite dagli altri giocatori come un'eccezione su cui incombono svariati stereotipi e pregiudizi (è ancora difficile pensare che i videogiochi possano essere di interesse di una donna quanto la cucina o fare shopping), tanto da dover, in alcuni casi, usare nickname maschili che le proteggano da possibili attacchi relativi al genere.
Quante volte nella quotidianità si incontrano stereotipi? In che occasioni ci si è sentiti non-visti e categorizzati solo per l'appartenenza di genere o per il prorio aspetto fisico?