Il burnout genitoriale

Quando i genitori sono a stretto contatto con i propri figli come durante i periodi di lockdown dovuti all'emergenza sanitaria, può capitare di sentirsi affaticati e senza energie. Bilanciare didattica a distanza, smartworking e gestione della casa diventa estremamente difficile e molto spesso ci si può ritrovare ad affrontare momenti di solitudine e disperazione. Si sente sulle proprie spalle il peso di dover controllare tutto avendo però a disposizione poche energie: i momenti in cui si possono "ricaricare le batterie" sono pochi e a volte del tutto assenti. Questa situazione richiede un ulteriore fatica a tenere insieme le aree che sono importanti. Il parental burnout si verifica quando sono presenti:  

• la sensazione di perdita di energie sufficienti per svolgere i compiti quotidiani; 
• il distacco emotivo nei confronti dei figli: ci troviamo di fronte a una minore capacità empatica, una ridotta presenza emotiva e la fatica nel di trascorrere tempo di qualità con i figli. 
• la sensazione di essere genitore inefficace e incapace. Una fra le conseguenze di questa condizione l'abbassamento dell'autostima.

Esistono tante condizioni stressanti che contribuiscono al burnout genioriale: avere preoccupazioni lavorative ed economiche, non avere a disposizione una rete sociale in grado di aiutare e alleggerire il peso vissuto, avere vissuti di ansia e tristezza. 

Quando si verificano queste condizioni è fondamentale intervenire il più presto possibile al fine di tutelare il nucleo famigliare nella sua interezza. Un percorso psicologico di sostegno può fare la differenza e aiutare non solo il genitore che sta vivendo con maggiore fatica la situazione, ma alleggerire il carico emotivo del/della partner e dei figli. Il sostegno psicologico permette di riflettere, dare parole e forma alle emozioni vissute in un periodo particolarmente stressante; permette inoltre di riconcentrarsi su di sè per affrontare la situazione difficile con maggiori risorse e ritrovate energie.