La leadership e il gruppo

La leadership e il gruppo

Psicologia Cantù

In ambito lavorativo, sociale e politico spesso si sottolinea come sia necessario essere guidati da un leader capace. Ma capiamo meglio cosa intendiamo quando usiamo questo temine: parliamo di leadership come di un processo in cui a uno o più componenti di un gruppo viene permesso di influenzarne e motivarne i membri per aiutarli a conseguire gli obiettivi comuni al gruppo stesso. L'aspetto fondamentale riguarda il fatto che è proprio il gruppo a garantire al leader il suo potere, in quanto l'autorità legittima funziona solo se accettata dal gruppo e approvata da esso. Il leader riveste due funzioni:

  • leadership nel compito: deve guidare il gruppo nell'esecuzione dell'obiettivo che il gruppo stesso si è prefissato;
  • leadership sociale: deve prendersi cura del benessere psicologico del gruppo, dei suoi membri e delle relazioni che intercorrono tra le persone.

Una stessa persona può incarnare queste due funzioni e integrarle ed è possibile che a seconda del momento che si sta vivendo sia necessario spostarsi su un versante rispetto ad un altro. Lo stile adottato deve quindi corrispondere al bisogno percepito in quello specifico momento: si tratta di agire con flessibilità e competenza. 

Esistono due principali modalità di essere leader:

  • leader autoritario. Si tratta di un capo che si pone al vertice, ovvero al di sopra degli altri membri del gruppo. Non è disposto all'ascolto e al confronto e tende ad imporre il proprio punto di vista. Indica con decisione l'obiettivo da perseguire e soprattutto a via da intraprendere per il raggiungimento di esso;
  • leader autorevole. In genere viene individuato dai membri del gruppo in base alle sue qualità tecniche e/o sociali. Offre ascolto, supporto, valorizza il pensiero e l'opinione altrui con l'obiettivo comune di raggiungere un risultato funzionale al gruppo. Si tratta perlopiù di una persona con una buona dose di empatia e che è in grado di mettere in atto un ascolto attivo. Collabora con gli altri coinvolgendoli il più possibile e divide con loro i risultati raggiunti. 

Come abbiamo detto è fondamentale che il gruppo scelga o approvi la persona designata a tale compito. Ma quali sono gli aspetti che generalmente vengono presi in considerazione in questa scelta? Spesso abbiamo a che fare con alcuni stereotipi, ovvero delle idee precostituite di cui spesso non siamo consapevoli. Ad esempio i componenti del gruppo che parlano maggiormente vengono considerati dei leader, anche se la quantità di cose dette non è correlata con la qualità degli argomenti trattati (può darsi che chi parla di più non abbia delle effettive conoscenze specialistiche relative al compito di gruppo). In questo senso può darsi che scegliere una persona per la quantità di cose che dice e non per la qualità di ciò che asserisce porti a escludere coloro che potrebbero essere migliori leader. Ci sono anche altri elementi che potrebbero far pensare che la persona che abbiamo di fronte possa essere un buon leader (basandoci però anche qui solo su stereotipi): generalmente viene maggiormente scelto chi è più alto o più vecchio, come coloro che si siedono a capotavola. In genere si pensa che un uomo sia più competente, con maggiori risorse e più efficiente di una donna (anche se varie ricerche sottolineano come le donne leader abbiano generalmente maggiori capacità nel creare affiliazione e coesione all'interno del gruppo). Una cosa simile accade per le minoranze etniche.

Questi aspetti riguardano in larga parte la vita sociale e relazionale di ciascuno. Porre l'attenzione a questi aspetti e capire come essi influenzano la propria vita e il proprio benessere può essere un'occasione per capire meglio cosa influenza le nostre decisioni al fine di sentirci più attivi e capaci.