Perchè il cervello può impedire di reagire a uno stupro
Psicologia psicoterapia Cantù
Nelle pagine di cronaca dei giornali si legge spesso di aggressioni, spesso di carattere sessuale, rivolte a donne. Nel caso in cui la vittima non si sia difesa, non abbia urlato e non si sia ribellata di fronte a ciò che stava accadendo, alcune persone mettono in dubbio che la violenza sia accaduta realmente. Come è possibile che accada questo? Perchè una persona che sta subendo un'aggressione, una violenza, uno stupro, non si ribella?
Dobbiamo in prima battuta concentrare la nostra riflessione sul fatto che siamo in presenza di un trauma, ovvero una minaccia all'integrità fisica e/o psichica; il grado di intensità e di paura sono talmente elevate da non permettere al cervello di gestire l'emozione provocata dall'evento traumatico. Di fronte ad esso la mente si difende come può: questo significa che molto spesso il cervello della persona vittima di violenza si disconnette di fronte a una situazione emotivamente intensa. E' altamente possibile che, di fronte a questo tipo di eventi non rappresentabili dalle funzioni mentali superiori ci si ritrovi, senza rendersene conto, in uno stato di congelamento o di depersonalizzazione, come se la persona si osservasse dal di fuori. La vittima non riesce dar un senso e un significato a ciò che sta accadendo.
Molto spesso accade non soltanto che altre persone colpevolizzino la vittima che "non ha detto di no", ma può succedere che sia la vittima stessa a colpevolizzarsi, ritenendosi sbagliata e connivente del reato incriminato: "se avessi urlato", "se avessi detto di no", "se non mi fossi vestita così" sono solo alcune delle frasi che denotano una autocolpevolizzazione, che accade spesso a causa del fatto che non si è a conoscenza del funzionamento del cervello nelle situazioni ad origine traumatica. Il lavoro psicologico che si può fare a seguito di un evento dalla portata traumatica come questi è di ricollegare le parti che al momento del trauma si sono scollegate e sconnesse, cercando di dar loro voce attraverso la parola e la narrazione. Ricucire le ferite, prendersene cura, dare un senso a quanto successo, è la chiave di volta per lasciarsi il trauma alle spalle ed evitare che sfoci in una sofferenza che perdura nel tempo.
Di seguito un video pubblicato dal giornale "Le Monde", in cui si descrive attraverso interviste e testimonianze ciò che accade in quei momenti. (Ecco il link con i sottotitoli in italiano: https://www.internazionale.it/video/2021/11/25/stupro-cervello-reagire-aggressore )