Come dire i "no" ai figli

Come dire i "no" ai figli

Sostegno genitoriale Cantù

Quello del genitore è il mestiere più difficile del mondo. E se da un lato si vorrebbe dare ai propri figli tutto l'amore del mondo, rafforzarli e non provocare frustrazioni e traumi, d'altro canto è necessario talvolta dire dei "NO", anche se può essere difficile e faticoso. Come equilibrare queste due necessità? Come mantenere regole che siano buone per il benessere del proprio figlio e contribuire al benessere del'intera famiglia?

  • Fornire delle regole e spiegarle: si tratta soprattutto di quei limiti che permettono che non si faccia male, tutelandolo. Si può parlare con il bambino spiegandogli perchè è importante seguire un determinato comportamento o non tenere un atteggiamento che può essere pericoloso per lui e per gli altri. Così facendo si instaura un dialogo con il proprio figlio che sarà utile nel corso del tempo, anche in momenti dello sviluppo diversi da quello attuale. Per esempio: "Quando c'è il semaforo rosso bisogna fermarsi. Attraversare in questo momento è pericoloso perchè passano le macchine";

  • Proporre un'alternativa: nel caso in cui si ritenga che una determinata richiesta del bambino sia eccessiva, si può proporre qualcos'altro che lo possa interessare e incuriosire, che riguardi una valida alternativa a ciò che propone. Esempio: "Papà voglio la caramella!" "Dai, andiamo a cercare un dolcetto da mangiare tutti insieme questa sera!";

  • Fornire una prospettiva temporale: molto spesso, quando il bambino presenta una richiesta, non è possibile per il genitore andare incontro a questa esigenza. Se ciò dovesse accadere può essere utile fornirgli dei riferimenti temporali per lui comprensibili per posticipare la realizzazione del desiderio. Un esempio: "Mamma giochiamo?" "Mi piacerebbe tanto, ma devo finire il lavoro che sto facendo. Aiutami mettendo a posto questi fogli e quando hai finito giochiamo insieme";

  • Usare un tono di voce chiaro e deciso: molto spesso, a meno che il bambino sia agitato, arrabbiato o nervoso, può essere sufficiente parlargli con un tono di voce chiaro e assertivo, utilizzando frasi che possa capire con chiarezza, spiegandogli le conseguenze di un determinato comportamento.

Molto spesso essere genitori mette in gioco molte parti di sè, sia relativi all'adulto che si è, sia al bambino che si è stati. Il sostegno psicologico genitoriale è uno strumento utile per capire come gestire aspetti difficili della quotidianità con i propri figli e, quando necessario, fare una rilettura della propria storia di vita analizzando come si è vissuto il proprio ruolo come figli.