La lettura come specchio
Un libro per riflettere e riflettersi
Regalare un libro è un duplice dono: ha una natura materiale, ovvero di bell'oggetto per riempire una libreria o da lasciare sul comodino, e una natura mentale, interattiva, relazionale e sociale. Se viene letto, infatti, il libro apre mondi, pensieri, sentimenti e riflessioni. Ciascuna di queste aperture dice qualcosa dello scrittore, del lettore e di chi ha consigliato, proposto o regalato il libro, formando un incontro psichico contraddistinto dallo scambio. Ogni lettore a seconda dell'età, del genere, della storia di vita e del momento in cui legge scoprirà qualcosa di sè e ne verrà più o meno affascinato. Non tutte le persone che leggono lo stesso libro verranno colpite dallo stesso passaggio o troveranno gli stessi significati. Proprio come diceva Marcel Proust «Ogni lettore, quando legge, legge se stesso.». Il libro si presta alla proiezione di parti di noi stessi e ci invita, come un campo fertile, a riflettere su di esse. Molte volte riprendere in mano un volume incontrato anni prima dà alla rilettura la possibilità di cogliere qualcosa di nuovo e di interessante.
La lettura necessita di trovare tempo e spazio da dedicarsi a sè e questo è un aspetto prezioso da coltivare nella quotidianità. Così come l'opera d'arte, la creazione letteraria ci permette di spaziare oltre il tempo e lo spazio, proprio come ci capita quando lasciamo spazio alla nostra vita emotiva. Possiamo essere nella fredda Mosca con Anna Karenina pur leggendo in pieno agosto, ritrovarci a bordo della baleniera Pequod con il capitano Achab e sentire gli spruzzi del mare in pieno viso, sentirci ospiti inattesi insieme all'Arminuta di Donatella di Pietrantonio. Leggendo si riesce a scoprire parti di sè, ci si può trovare simili a un personaggio o, perchè no, trovare una nuova passione e nuove modalità di agire e comportarsi nel mondo. Come diceva Umberto Eco: «Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è una immortalità all’indietro.»
Leggere permette alla nostra vita psichica di mantenersi attiva e vitale, riuscendo a capire qualcosa di sè attraverso i personaggi incontrati. Funge così da specchio in cui riusciamo a rifletterci e riflettere sugli aspetti della vita, da una certa distanza.