La generazione Z: chi sono gli adolescenti di oggi?

La generazione Z: chi sono gli adolescenti di oggi?

Sostegno psicologico a adolescenti e genitori a Cantù

Chi sono gli adolescenti degli anni 20 del 2000, la cosiddetta "generazione Z"? Per i genitori e gli insegnanti è fondamentale interrogarsi su chi siano i ragazzi di questa generazione, i loro vissuti e che cosa li accomuna. A questo proposito sono stati intervistati un gruppo di ragazzi e sono stati  affrontati con loro 12 temi: amicizia, amore, corpo, credo, felicità, futuro, impegno, passioni, paure, rabbia, rivoluzioni, social, per permettere loro di dare voce ai loro pensieri, sentimenti e aspirazioni e agli adulti per cercare di capire meglio chi sono.

Vediamo insieme alcuni spunti interessanti:

  • L'identità sessuale: gli adolescenti sembrano meno incanalati in una divisione netta e divisa tra generi, infatti il 10% afferma di non identificarsi in un genere preciso o preferisce non rispondere alla più classica delle domande con risposta binaria;
  • Le relazioni con gli "altri": i rapporti più faticosi sembrano essere quelli con i genitori, con i quali si arrabbiano in particolare quando si sentono dire “Sei troppo piccolo per capire”, “Siete tutti uguali”, “Basta che state davanti a un telefono”, senza chiedere loro il perchè e cosa li spinge ad avere un determinato comportamento. I rapporti complicati sono anche con fratelli e sorelle, che occupano il secondo posto di questa classifica stilata. Al terzo posto si trovano i professori;
  • La gestione delle emozioni: molto spesso gli adolescenti, anzichè affrontare il conflitto, rivolgono su loro stessi la rabbia che provano. Capita che incanalino le proprie emozioni attraverso atti di autolesionismo, avendo rapporti complicati con il cibo e con il proprio corpo e abusando di alcool o sostanze stupefacenti;
  • La consapevolezza: in realtà appare come i ragazzi siano fortemente consapevoli delle difficoltà che dovranno affrontare nel loro futuro. Oltre 7 adolescenti su 10 pensano che anche i ragazzi possano cambiare le cose. Sul podio delle priorità mettono la scuola (46%), la politica (21%), l’ambiente (16%). A proposito di quest’ultimo punto, considerano Greta Thunberg la più grande rivoluzionaria del proprio tempo;
  • Il futuro: almeno 6 ragazzi su 10 cercheranno di inseguire prioritariamente un lavoro che realizzi i propri sogni, solo il 27% cercherà principalmente il benessere economico mentre il 12% perseguirà l’abbondanza di tempo per sé. In oltre 8 casi su 10 vorrebbero costruire una famiglia soprattutto attraverso un legame matrimoniale. E 3 su 4 aspirano a diventare genitori. Ma, ragionando in modo maturo, non vogliono bruciare le tappe: prima di mettere su famiglia bisogna raggiungere una certa ‘stabilità’ personale ed economica. Anche perché, in fondo, i soldi contano poco solo per il 3% di loro;
  • L'amore: questo tema non sembra essere per loro un assillo. Il 50% di loro ritiene che se non dovesse trovare la persona giusta accetterebbe la condizione di single. Per 1 su 10 si può addirittura vivere alla grande anche senza un partner. Nella ricerca di un/una partner pensano che sia utile evitare il più possibile persone possessive: per 1 su 3 la smania di controllo è qualcosa di insopportabile; 
  • L'amicizia: circa 8 su 10 raccontano di avere un amico del cuore. La scuola sembra essere il luogo d'elezione per conoscere qualcuno e per far cementare il legame. Infatti solo 1 ragazzo su 4 considera vere le amicizie nate e cresciute online. Gli amici sono gli alleati preferiti nel risolvere i problemi;
  • La felicità e la tristezza: a renderli felici sono soprattutto le "piccole cose" tra cui i momenti sereni in famiglia e con gli amici, l’amore, la musica, viaggiare, leggere, guardare le serie tv e rendere orgogliosi i genitori. Ma 1 ragazzo su 3 ritiene di non essere una persona felice;
  • Le paure: deludere mamma o papà è il timore più grande per quasi la metà dei ragazzi. Ad assillarli soprattutto temi esistenziali: la paura del fallimento, di non trovare un senso nella vita, della solitudine;  
  • Il rapporto con il corpo: l’84% dei ragazzi intervistati ammette di avere almeno una parte del corpo che non gli piace affatto. E 1 su 10, se potesse,  interverrebbe chirurgicamente per risolvere il suo difetto. I punti più sensibili? Naso, pancia, fianchi e gambe. La metà dei ragazzi ritocca le proprie foto per apparire più bello o bella;
  • I social: molti di loro ritengono di avere un rapporto simbiotico con i social network. 1 su 5 si sente addirittura dipendente. Talvolta omologandosi o fingendo di essere un’altra persona: 1 su 3 ammette di avere un profilo falso. In tanti dicono che se i propri genitori entrassero nel loro smartphone conoscerebbero un lato diverso, inaspettato, forse preoccupante del figlio. 

Un aspetto particolarmente significativo sembra essere relativo all'interesse che sentono di suscitare negli altri: al 42% di loro nessuno chiede mai un semplice “Come stai?”.

Molto spesso gli adolescenti (e di conseguenza i loro genitori) si trovano ad affrontare dei momenti difficili. A volta si tratta di questioni legate alla crescita che riguardano aspetti tipicamente adolescenziali, altre volte si tratta di temi più faticosi. In entrambi i casi può essere prezioso rivolgersi ad un professionista in grado di dipanare insieme ai ragazzi o ai loro genitori dei nodi emotivi che si sono venuti a creare. Se ci fosse necessità è possibile prendere un appuntamento per capire insieme la situazione e delineare il percorso più adatto alle proprie esigenze.


Dati tratti da "Chi sono? Io. Le altre. E gli altri" di Daniele Grassucci e Federico Taddia (De Agostini, 2021).