Educazione alle emozioni e pandemic fatigue
Psicologa psicoterapeuta Cantù
Il bilancio dopo un anno dall'inizio della pandemia ci porta a fare i conti con disturbi d'ansia e dell'umore nettamente in aumento. L'organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea il triste bilancio confrontando i dati pre-pandemia con quelli attuali: i disturbi legati alla sfera dell'umore (in particolare stati depressivi) sono passati dal 5,4% al 18% rispetto alla popolazione totale e i disturbi ansiosi dal 6,7% al 40%. Si tratta di ciò che ha preso il nome di pandemic fatigue, ovvero di un disturbo psicologico che ha forti ripercussioni sulla vita di molte persone: le preoccupazioni per la salute, le incertezze lavorative e di conseguenza economiche, il lavoro da casa e le limitazioni imposte hanno contribuito a far aumentare il disagio e la sofferenza.
Questi disturbi, se non vengono accuratamente ascoltati e elaborati, possono sfociare in conseguenze fisiche tra cui malattie metaboliche e autoimmuni, malattie cardiovascolari e malattie respiratorie, oltre a disturbi psichici più gravi.
In particolare bambini e adolescenti ne possono essere particolarmente condizionati: i bambini che sperimentano disagi tra i 4 e i 12 anni aumentano del 140% la possibilità di soffrire di disturbi psicologici negli anni successivi e quello vissuto tra i 13 e i 19 del 90%. Non ci si ammala da un giorno all'altro ed è bene riuscire a essere attenti e cogliere tutti i possibili segnali di disagio e sofferenza.
La prima risorsa da mettere in campo è riuscire a capire che è giusto prendersi cura di una parte di sè in difficoltà e sofferenza. Capire la presenza della propria fatica e chiedere aiuto è fondamentale. Se andare dallo psicologo è in parte ancora un tabù, dall'altro canto molti passi sono stati fatti e oggi la maggioranza delle persone ritiene che lo psicologo sia un professionista che "aiuta a vivere meglio". Occuparsi della propria sofferenza psicologica, delle proprie emozioni è di uguale importanza che andare da un medico quando ci si frattura un braccio. Come ci si prende cura del proprio corpo e della propria alimentazione, è necessario prendersi cura della propria sfera emotiva, senza ignorare i propri sentimenti profondi, ma ascoltandoli. La qualità della vita è determinata dalla salute del corpo, dal nostro benessere fisico, ma anche dalla qualità delle nostre relazioni, pensieri, emozioni, affetti e comportamenti. La crescita esteriore deve essere accompagnata da una interiore e profonda, sostenuta dalle risorse psichiche che in alcuni momenti della vita rischiano di essere impoverite. Per sostenere queste risorse è fondamentale imparare a leggere le proprie emozioni e fare i conti con i propri vissuti.
Per fare ciò è possibile fissare un primo appuntamento conoscitivo per capire insieme quale possa essere il percorso più adatto alle proprie esigenze.
Articolo tratto e adattato dall'intervista a David Lazzari, Presidente dell'Ordine Nazionale degli Psicologi: