Pandemia e capacità di concentrazione: il "pandemic brain"

Pandemia e capacità di concentrazione: il "pandemic brain"

Psicologa Cantù

Vivere all'epoca di una pandemia ha ripercussioni sulla salute non solo fisica, ma anche mentale e psichica. Una conseguenza che le persone stanno iniziando a notare e avvertire in modo sempre più evidente è il fenomeno noto come “pandemic brain”, cioè “cervello pandemico”

Un rapporto pubblicato sulla rivista Neuropsychopharmacology review evidenzia come, indipendentemente dal fatto che sia stato contratto il Covid-19 o meno, la pandemia abbia cambiato il nostro cervello. L’isolamento, il distanziamento sociale e la preoccupazione costante possono alterare l'equilibrio psichico e causare disturbi mentali, come ansia o depressione. Secondo il dottor Deniz Vatansever, autore dello studio, questi cambiamenti nella struttura cerebrale sono probabilmente responsabili degli sbalzi d’umore, dell’affaticamento e dei cambiamenti cognitivi riportati dalle persone. Il tutto sembra essere causato dall’alterazione del cortisolo, il principale ormone dello stress presente nel corpo. Se in quantità moderate e gestibili lo stress può farci attivare pensiero e azione; d’altro canto uno stress elevato prolungato, soprattutto se diventa cronico (come nel caso della situazione pandemica), può influenzare negativamente il nostro funzionamento mentale quotidiano, la salute e il benessere generale.

L’esposizione prolungata allo stress può influire sul sonno e renderci più suscettibili a malattie cardiache e disturbi dell’umore come ansia e depressione. Uno studio condotto dai ricercatori della Yale University ha evidenziato che lo stress cronico uccide le cellule celebrali e può anche ridurre le dimensioni della corteccia prefrontale, o la parte del cervello responsabile della memoria, della concentrazione e dell’apprendimento. Gli scienziati sostengono poi che questo può essere il punto di partenza di altri cambiamenti cerebrali come delirio, affaticamento, mal di testa, perdita di memoria, disattenzione. 

Ci si riferisce a “pandemic brain” appunto, “cervello pandemico” quando si vive una sorta di appannamento mentale che proviamo durante questo periodo, dovuto sia allo stress che al fatto che spesso ci si sente lontani dalla vita che si conduceva prima della pandemia.

«Il pandemic brain è un resoconto soggettivo di ciò che le persone descrivono come una mente annebbiata», afferma Raquel Gur, professoressa di psichiatria, neurologia e radiologia presso l’Università della Pennsylvania. «Le persone si sentono come se non fossero più intelligenti, perspicaci, acute: c’è la sensazione di essere sopraffatte». Questo, ovviamente, rende la vita di tutti i giorni più difficile. L’appannamento mentale che proviamo rende quasi impossibile pensare attivamente, riflettere e concentrarsi.

Come fare a uscire dalla nebbia in cui il pandemic brain avvolge?

Se si ha avuto esperienza di questo tipo di fatica, può essere d'aiuto iniziare un percorso di sostegno psicologico che permetta a pensieri, vissuti ed emozioni di trovare spazio e accoglienza. Questo consente di entrare in contatto con quando si è vissuto e con gli effetti che esso ha avuto sulla propria vita.. 

Articolo tratto e adattato da:

https://www.vanityfair.it/benessere/salute-e-prevenzione/2021/09/06/pandemic-brain-riusciremo-ancora-concentrarci-della-pandemia?refresh_ce=