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Quando il bambino si arrabbia

Come i genitori possono aiutare i figli nella gestione delle emozioni. Psicologo Cantù

Cosa sono le emozioni? A cosa servono? Le emozioni si verificano a fronte di stimoli interni o esterni che producono in noi delle reazioni caratterizzate da modificazioni fisiologiche, esperienziali e nel comportamento. Tali reazioni sono soggettive in quanto ognuno di noi può reagire in modo differente ad uno stesso stimolo. È importante tenere a mente, che tutte le emozioni sono importanti in quanto servono per la sopravvivenza fisica, psicologica e sociale. 

La sessualità dei neo genitori

Sostegno psicologico genitoriale e di coppia a Cantù

Quando si diventa genitori gli equilibri cambiano e, soprattutto nei primi periodi, è necessario imparare a conoscere le esigenze del nuovo arrivato, oltre a iniziare a sperimentarsi nel nuovo ruolo di genitori. Si inizia a conoscere il proprio partner anche in un'altra veste in cui, nel caso di un primo figlio insieme, non si è mai visto, scoprendo magari parti di lui/lei mai sperimentati. Si tratta di un periodo della vita colmo di novità, entusiasmi e... tanta stanchezza. Questi nuovi aspetti rischiano però di mettere in secondo piano l'aspetto relazionale della coppia e la sua dimensione legata all'intimità e alla sessualità. Come fare a mantenere un legame di coppia e non solo di due genitori che condividono un progetto e una idea di famiglia? 

Come dire i "no" ai figli

Sostegno genitoriale Cantù

Quello del genitore è il mestiere più difficile del mondo. E se da un lato si vorrebbe dare ai propri figli tutto l'amore del mondo, rafforzarli e non provocare frustrazioni e traumi, d'altro canto è necessario talvolta dire dei "NO", anche se può essere difficile e faticoso. Come equilibrare queste due necessità? Come mantenere regole che siano buone per il benessere del proprio figlio e contribuire al benessere del'intera famiglia?

Pandemia e capacità di concentrazione: il "pandemic brain"

Psicologa Cantù

Vivere all'epoca di una pandemia ha ripercussioni sulla salute non solo fisica, ma anche mentale e psichica. Una conseguenza che le persone stanno iniziando a notare e avvertire in modo sempre più evidente è il fenomeno noto come “pandemic brain”, cioè “cervello pandemico”

Tornare a vivere a casa dei genitori

Come affrontare al meglio la situazione e quali obiettivi porsi. Psicologa Cantù

In Italia l'età media in cui si esce dalla casa dei propri genitori è 30 anni e in Europa 27. I dati evidenziano come nel corso del tempo l'età si sia allungata: in passato infatti si usciva prima e con modalità diverse da ora. Talvolta però può capitare che si incontrino cambiamenti lavorativi, affettivi ed economici che possono portare una persona indipendente a ritornare a casa dai propri genitori. In linea generale si tratta di una scelta faticosa che comporta implicazioni organizzative e psicologiche non indifferenti che coinvolgono un gran numero di persone: si stima infatti che già a fine 2018 il 70% degli under 30 era tornato ad abitare a casa con i genitori e la situazione post Covid sembra aver esacerbato questa problematica. La crisi sanitaria ha infatti peggiorato questi numeri e a essere in difficoltà non sono solo neolaureati e ventenni: secondo i dati oltre il 55% dei trentenni sente il proprio lavoro più a rischio rispetto al periodo prima del Covid e oltre il 60% vede pregiudicati i propri piani per il futuro. Molto spesso però questa esperienza viene taciuta o nascosta, vissuta con vergogna o senso di colpa.

Il biglietto per la felicità

C’è una vecchia barzelletta in cui un uomo chiede a Dio ogni giorno di fargli vincere la lotteria. Dopo molti anni di preghiera, ottiene finalmente una risposta dal cielo: “Vienimi incontro”, dice Dio, “compra almeno un biglietto”

Vademecum delle vacanze

Psicoterapeuta Cantù

Le vacanze estive sono un periodo di tempo prezioso e necessario per dedicare tempo a sè e ai propri affetti. Si tratta di un'occasione per poter rallentare il ritmo di vita quotidiano e prendersi maggior tempo e spazio per godersi un tempo rilassato e maggiormente libero. Può essere importante tenere a mente alcune indicazioni, utili per chiunque abbia modo di concedersi un periodo di vacanza dopo un anno di lavoro e impegni:

  • in primo luogo scegliere un posto che permetta di modificare la propria routine. Può essere un posto più o meno vicino alla casa in cui si trascorre la maggioranza del tempo, l'importante è rompere con gli schemi quotidiani a cui si è abituati e avere la possibilità di guardare alla giornata da un'altra prospettiva;
  • dedicarsi a passatempi piacevoli: siano essi più rilassanti, come la lettura di un libro o dedicarsi alla pesca, o più attivi come una passeggiata in montagna o la visita ad un posto finora sconosciuto, può essere arricchente incanalare le proprie energie nel fare qualcosa che piace e che permette di assumere una nuova visione delle cose e del mondo, sperimentando lati di noi stessi che riteniamo sopiti o nascosti;
  • mangiare bene e dormire alzandosi riposati (concedendosi anche, perchè no, "qualche coccola culinaria");
  • condividere le attività con i propri cari, siano essi famigliari e parenti che amici. Organizzare momenti insieme di condivisione può essere un modo per rafforzare i legami affettivi che si rischia di lasciare in secondo piano rispetto agli impegni quotidiani. Saranno dei momenti che vi ricorderete nel tempo e che permetteranno a ciascuno di voi di poter attingere energie nel corso dell'anno;
  • dedicatevi a qualcosa anche separatamente rispetto al vostro partner, in modo tale da poter raccontare e condividere i vissuti e le esperienze al vostro ricongiungimento;
  • concedetevi del tempo di gioco con i vostri figli: sarà un momento prezioso per giocare, parlare con loro e farsi raccontare, se lo desiderano (anche in base all'età), ciò che piace loro, le esperienze che vivono e i loro pensieri;
  • concedetevi momenti di ozio e noia. Possono essere preziosi per ricaricare le batterie e, perchè no, lasciare spazio a qualche interessante riflessione.

La coppia che litiga

Cosa succede e cosa fare. Psicoterapeuta Cantù

La vita di coppia è contraddistinta spesso da un legame intenso e appagante, ma talvolta può comportare momenti di fatica emotiva. Può capitare che ci siano situazioni o periodi in cui stare con il partner implica momenti di litigio. La discussione è un elemento fisiologico all'interno della coppia ed è naturale che sia presente; il litigio, infatti, è anche un modo per confrontarsi, al termine del quale è possibile un riappacificamento e un riavvicinamento, perchè no, anche arricchiti dal confronto che si è avuto. Se questi momenti però perdurano a lungo nel tempo e si fatica a trovare un modo per risolverli, è possibile che alla base delle discussioni ci siano dei temi su cui è necessario soffermarsi per ragionare su cosa comunica questo malessere che viene vissuto "a due". 

La generazione Z: chi sono gli adolescenti di oggi?

Sostegno psicologico a adolescenti e genitori a Cantù

Chi sono gli adolescenti degli anni 20 del 2000, la cosiddetta "generazione Z"? Per i genitori e gli insegnanti è fondamentale interrogarsi su chi siano i ragazzi di questa generazione, i loro vissuti e che cosa li accomuna. A questo proposito sono stati intervistati un gruppo di ragazzi e sono stati  affrontati con loro 12 temi: amicizia, amore, corpo, credo, felicità, futuro, impegno, passioni, paure, rabbia, rivoluzioni, social, per permettere loro di dare voce ai loro pensieri, sentimenti e aspirazioni e agli adulti per cercare di capire meglio chi sono.

I vantaggi del gruppo danza in adolescenza

Studio di psicologia e psicoterapia a Cantù

L’adolescenza, come sappiamo, è una fase di transizione dall’infanzia all’età adulta ed è caratterizzata da trasformazioni sia psichiche che fisiche. Il corpo assume una forma e un valore simbolico differente rispetto a momenti di vita precedenti: si sperimenta il mondo attraverso sensazioni corporee, pensieri, comunicazioni e azioni. Che strumenti si hanno a disposizione per fare propri i cambiamenti che investono questa fase della vita e conoscere meglio la propria vita emotiva? Una delle possibilità è quella di fare esperienza all'interno di un gruppo di danza.

L'autostima: quanto ci vogliamo bene?

Psicologia Cantù

Si sente spesso parlare di come l'autostima influenzi le scelte di vita e il proprio benessere. Ma di cosa si tratta? Parliamo di autostima come di ciò che si prova verso se stessi, ovvero dell'insieme di valutazioni che una persona dà a sè. Essa ha delle ripercussioni importanti su come ci adattiamo al mondo e alle relazioni. L'autostima si forma attraverso diversi aspetti:

Quando capita di pensare al passato

Psicologa Cantù

Nei periodi di solitudine e di chiusura dovuti al lockdown può capitare che il maggior tempo che si trascorre in solitudine faccia affiorare alla mente riflessioni su quanto accaduto nel proprio passato, nella propria storia di vita. Quando i pensieri riguardano soprattutto le relazioni affettive significa soffermarsi maggiormente su legami famigliari passati, amori conclusi e amicizie terminate , che possono ripresentarsi attraverso sogni, ricordi e pensieri quasi come se il tempo non fosse mai trascorso. Si scopre come l'emozione sia rimasta in qualche modo congelata nel tempo e si ripresenta con la stessa intensità e coloritura di quando quel determinato evento è accaduto. Perchè accade questo, ci chiediamo?

Riflessioni psicoanalitiche sul lockdown

I diversi effetti psicologici della chiusura. Psicologa Cantù

In Italia l’imposizione del lockdown severo è durata due mesi e mezzo. In seguito l'alternarsi dei periodi di chiusura a quelli di apertura ci ha abituati ad un avvicendarsi di momenti in cui siamo in casa a situazioni di parziale libertà. Soffermandoci sui mesi di lockdown rigido, è stato abbastanza sorprendente notare come tutta la popolazione si sia rapidamente adattata a regole così straordinariamente inconsuete: non poter uscire di casa, se non per gravi motivi da giustificare, lavorare e studiare da remoto, abbandonare incontri, convegni, riunioni, sport, cene, tutte le abitudini del vivere comune nelle nostre città. Eppure, inizialmente non c'è stato nessuno schiamazzo, nessun incidente, nessuna ribellione: le persone hanno obbedito. Si potrebbe obiettare che eravamo costretti, ed è vero; ma è interessante chiedersi se non vi sia stato qualcosa di più, qualcosa di più profondo e apparentemente inspiegabile per cui, almeno in alcuni di noi, il trauma esterno ha intercettato nuclei inconsci interni, facendone derivare una tendenza a cui si può dare il nome di claustrofilia.

Quando un figlio non arriva

Gli aspetti psicologici dell'infertilità al femminile. Psicologa Cantù

L'infertilità di coppia può avere varie origini e cause. Si tratta infatti di un argomento sfaccettato e complesso in cui gli elementi psicologici hanno una importante rilevanza e in questo articolo ci concentreremo in modo particolare sulla donna. Nello specifico gli aspetti relazionali gravano molto su chi sta affrontando la propria infertilità: molto spesso la diagnosi porta con sè dolore e solitudine. Sentirsi responsabili della situazione che si deve affrontare (anche come coppia) va ad alimentare la sensazione di essere in qualche modo "sbagliate". Oltre a ciò può capitare che il tema della sessualità femminile venga trattata da amici e parenti come un aspetto di cui si deve per forza parlare senza chiedersi se la diretta interessata è più o meno d'accordo a condividere in maniera aperta quello che è un argomento intimo, delicato e sensibile. "Quando fate un figlio?" "Non vuoi diventare mamma?": in diverse situazioni si possono percepire queste domande come intrusive e poco rispettose della propria intimità. 

"Quanto pesa un bicchiere d'acqua?"

Perchè prendersi cura delle proprie difficoltà. Psicologo Cantù

A volte la sofferenza psicologica non viene presa nella giusta considerazione. A questo proposito cito un simpatico aneddoto: un giorno un professore della facoltà di Psicologia dell’Università di Berkley, in California, si presenta in aula con un bicchiere d'acqua. Inizialmente i suoi studenti, che popolano una classe molto affollata, aspettano che la lezione incominci e chiacchierano in piedi tra loro. Una volta che gli studenti si sono seduti, ancor prima di iniziare a parlare, il professore inizia ad aggirarsi in mezzo alle sedute tenendo in mano il bicchiere d'acqua. Cammina, guarda gli studenti, ma senza dire una parola. In totale silenzio. Gli studenti incuriositi iniziano a scambiarsi sguardi divertiti. Immaginano che il professore coglierà l'occasione per introdurre il classico esempio del “bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto”, finchè il professore chiede alla platea: “Secondo voi quanto pesa questo bicchiere d’acqua?

Il burnout genitoriale

Quando mamma e papà sono troppo affaticati. Psicologa a Cantù

Quando i genitori sono a stretto contatto con i propri figli come durante i periodi di lockdown dovuti all'emergenza sanitaria, può capitare di sentirsi affaticati e senza energie. Bilanciare didattica a distanzasmartworking e gestione della casa diventa estremamente difficile e molto spesso ci si può ritrovare ad affrontare momenti di solitudine e disperazione. Si sente sulle proprie spalle il peso di dover controllare tutto avendo però a disposizione poche energie: i momenti in cui si possono "ricaricare le batterie" sono pochi e a volte del tutto assenti. Questa situazione richiede un ulteriore fatica a tenere insieme le aree che sono importanti. Il parental burnout si verifica quando sono presenti:  

La sindrome del "nido vuoto"

Il rapporto tra genitori e figli (cresciuti). Psicologa a Cantù

Come spesso accade il cinema dà modo di immedesimarsi e riflettere su alcuni temi che riguardano la propria vita. E' questo il caso del cortometraggio Disney Pixar "Bao", che porta in scena come in alcuni casi si viva con difficoltà l'idea di separarsi da un figlio, di lasciarlo andare alla vita nel momento in cui è pronto e capace di andare nel mondo e concentrarsi maggiormente su di sè. Il film d'animazione ha come protagonista una famiglia di origine asiatica che abita a Toronto e in particolare evidenzia il rapporto tra mamma e figlio: la madre viene disegnata come una donna sola, che ha come unica fonte di gioia questo piccolo "raviolino cinese" (i cosiddetti "Bao", appunto). La signora crea, protegge, educa e ama il proprio raviolino cinese cercando di riempirlo di tante cose buone. Ma quando il raviolo-figlio cresce e vuole uscire di casa la mamma appare disperata, cerca di impedirglielo, perchè la sofferenza provata in quel momento è per lei troppa, non sa come gestirla e su cosa investire le proprie energie. Cosa sarà la sua fonte di gioia d'ora in poi?

Narrazione e creatività

Legami tra narrazione e psicoterapia

Molte volte in film e serie tv lo psicoanalista viene descritto come colui che sta seduto ad ascoltare silenziosamente ore e ore di parole del paziente. Molto spesso, in maniera quasi caricaturale, sembra che lo psicoterapeuta si trinceri dietro un'espressione pensosa e incuriosita senza proferire parola. Lasciando per un attimo da parte la visione antica dello psicologo come "schermo bianco", ovvero come di un professionista che cercava di non interferire con il pensiero del suo cliente, ci possiamo comunque interrogare sull'utilità di lasciare che chi si rivolge a uno psicologo possa parlare apertamente di ciò che vuole, molto spesso decidendo egli stesso gli argomenti su cui concentrarsi. 

C'era una volta... il racconto della favola

I vantaggi della narrazione per i bambini e per gli adulti

Raccontare una storia è un elemento imprescindibile per dare senso a qualcosa che accade. Questa attività è molto presente quando si ha a che fare con i bambini: si leggono loro libri, favole, fiabe. A seconda dell'età si cerca di utilizzare il formato più comprensibile e accattivante per avvicinare loro alla narrazione. Per quale motivo ci affianchiamo culturalmente al racconto delle storie, a che bisogno risponde? La narrazione è qualcosa da relegare al mondo infantile o è utile anche agli adulti? 

La lettura come specchio

Un libro per riflettere e riflettersi

Regalare un libro è un duplice dono: ha una natura materiale, ovvero di bell'oggetto per riempire una libreria o da lasciare sul comodino, e una natura mentale, interattiva, relazionale e sociale. Se viene letto, infatti, il libro apre mondi, pensieri, sentimenti e riflessioni. Ciascuna di queste aperture dice qualcosa dello scrittore, del lettore e di chi ha consigliato, proposto o regalato il libro, formando un incontro psichico contraddistinto dallo scambio. Ogni lettore a seconda dell'età, del genere, della storia di vita e del momento in cui legge scoprirà qualcosa di sè e ne verrà più o meno affascinato. Non tutte le persone che leggono lo stesso libro verranno colpite dallo stesso passaggio o troveranno gli stessi significati. Proprio come diceva Marcel Proust «Ogni lettore, quando legge, legge se stesso.». Il libro si presta alla proiezione di parti di noi stessi e ci invita, come un campo fertile, a riflettere su di esse. Molte volte riprendere in mano un volume incontrato anni prima dà alla rilettura la possibilità di cogliere qualcosa di nuovo e di interessante. 

Educazione alle emozioni e pandemic fatigue

Psicologa psicoterapeuta Cantù

Il bilancio dopo un anno dall'inizio della pandemia ci porta a fare i conti con disturbi d'ansia e dell'umore nettamente in aumento. L'organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea il triste bilancio confrontando i dati pre-pandemia con quelli attuali: i disturbi legati alla sfera dell'umore (in particolare stati depressivi) sono passati dal 5,4% al 18% rispetto alla popolazione totale e i disturbi ansiosi dal 6,7% al 40%. Si tratta di ciò che ha preso il nome di pandemic fatigue, ovvero di un disturbo psicologico che ha forti ripercussioni sulla vita di molte persone: le preoccupazioni per la salute, le incertezze lavorative e di conseguenza economiche, il lavoro da casa e le limitazioni imposte hanno contribuito a far aumentare il disagio e la sofferenza. 

Social network e immagine di sè

Psicologia Cantù

I social network sono parte della quotidianità e permettono di intessere nuovi rapporti di amicizia, di conoscenza o di lavoro, oltre a rinforzare quelli già esistenti. Attraverso la condivisione di foto, video, articoli online è possibile dare notizie sulla propria vita e su ciò che piace. In alcuni casi ci si trova di fronte ad un vero e proprio intreccio tra la vita reale e virtuale; la sfida è trovare una linea di demarcazione tra il buon utilizzo dei social media senza che essi guadagnino una parte fondamentale della nostra quotidianità. Essere attivi sui social porta il vantaggio di sentirsi appartenente ad un gruppo di persone, seppure le relazioni che avvengono in quel contesto siano fortemente mediate dalla piattaforma utilizzata. Quando si mostra parte della vita e del proprio modo di essere molto spesso si riceve un rinforzo sociale, seppur sotto forma di like, gif e commenti positivi. Come si mostra la propria vita (o meglio, gli aspetti positivi e desiderabili di essa), molto spesso tralasciando i momenti in cui ci si sente più vulnerabili e tristi, allo stesso modo siamo spettatori delle vite degli altri. Ma in che misura ciò che viene mostrato sui social corrisponde pienamente a ciò che proviamo? Ciò che postiamo descrive una soddisfazione concretamente percepita in maniera autentica? A questo proposito i fratelli Shaun, Andrew e Steven Higton insieme al produttore Espen R. Pettersen hanno ideato e messo in scena un interessante cortometraggio (si può vedere in fondo a questa news) dal titolo "What’s on your mind"  inerente le insidie della vita presentata sui social e su come questa si possa discostare dalla realtà. 

L'arte come nascita e trasformazione

Confronto tra arte e psicoterapia

La produzione artistica ha molte connessioni con ciò di cui il bambino fa esperienza nel corso dei primi mesi di vita; la costruzione della mente, infatti, passa attraverso il sensoriale, che è legato a ciò che appare e a come esso si mostra. Per lo sviluppo e la costruzione della psiche è fondamentale che la madre, o la persona che si occupa del bambino, lo aiuti a dare senso a ciò che il neonato percepisce all'interno di se stesso e nel mondo. Questa operazione che avviene in ogni momento della giornata permette al bambino di trasformare ciò che per lui è una percezione senza senso in un significato. E' proprio la relazione tra  chi ha il ruolo di cura e il bambino a farci capire come si sviluppa la psiche e la mente.

L'ascolto, un tesoro prezioso

Psicologo a Cantù

Quando tutti parlano e pochi ascoltano, è un bel guaio. Quante volte vi siete confidati con amici e conoscenti dovendo dividere tempo e attenzioni con il discorso dell'altra persona, che alterna momenti in cui si mostra interessato alla vostra vita a momenti in cui ha la necessità di parlare di sè? 

Gli adolescenti e la pandemia

Psicologia psicoterapia a Cantù

Gli adolescenti, alle prese con le nuove sfide che il periodo pandemico mette loro di fronte, stanno facendo molta fatica ad affrontare la quotidianità.

L'amore ai tempi della pandemia

Le relazioni online nel 2020. Psicologia a Cantù

La pandemia sta avendo un impatto importante sulle possibilità di incontro e conoscenza di persone nuove nei rapporti affettivi, sessuali o sentimentali. Come fanno gli italiani a conoscere un nuovo partner durante la pandemia? Qualche dato ci può aiutare a osservare meglio la situazione e, perchè no, essere uno spunto di riflessione.

Nativi digitali vs. immigrati digitali

Come la tecnologia influenza la vita dei bambini e degli adulti. Psicologo a Cantù

Il mondo in cui viviamo ci pone di fronte a nuovi modelli e nuove modalità di comunicare e relazionarci con gli altri. Ci confrontiamo infatti sempre più spesso con la tecnologia, che diventa uno strumento utile e talvolta necessario al mantenimento delle relazioni più o meno significative della nostra vita. 

Coronavirus e didattica a distanza

Psicologo a Cantù

Il periodo pandemico che stiamo attraversando comporta molte novità dal punto di vista relazionale: in particolare per bambini e adolescenti è un tempo colmo di novità e nuove sfide legate alla situazione attuale. Un'area importante della loro vita coinvolta in queste novità è quella della scuola. Non poter andare in classe ma frequentare lezioni on-line comporta vari cambiamenti di significati importanti.

Bambini e tecnologia: quali rischi?

Sostegno psicologico genitoriale a Cantù e Milano

Attualmente i nostri figli sono immersi fin dalla nascita in un mondo pieno di stimoli tecnologici. Bambini di pochi mesi sono in grado di maneggiare con agilità devices quali smartphone e tablet. Nonostante la soglia minima indicata per iscriversi ai social sia 13 anni, molto spesso questa regola viene aggirata e i nostri figli entrano in contatto con queste realtà molto prima che sia per loro possibile essere consapevoli di ciò che esse significano e comportano.

Adolescenza: istruzioni per l'uso

Sostegno psicologico a genitori e adolescenti a Cantù

Molti genitori si ritrovano a pensare a quel momento in cui il proprio figlio passerà dal ricercare coccole e vicinanza a sbattere porte non raccontando più nulla della propria vita. Spesso questo pensiero getta mamme e papà in uno stato di forte preoccupazione. Accadrà anche a me? Come spossiamo evitarlo? Riusciremo a trovare dei momenti di condivisione e vicinanza nonostante i cambiamenti della vita?

Bullismo: i primi segnali a cui prestare attenzione

Il sostegno psicologico a preadolescenti e adolescenti a Cantù

Tutti giorni emerge dalle notizie di cronaca come il fenomeno del bullismo sia presente nelle nostre scuole e di come i nostri ragazzi abbiano importanti difficoltà a far fronte a questa problematica. Molto spesso i genitori si chiedono come riconoscere i primi segnali di fatica dei propri figli ed eventualmente come intervenire.

Diventare mamma e papà

Psicologia a Cantù: come prepararsi alla nascita di un figlio.

Diventare genitori è un processo complesso e affascinante, che non si limita all'attesa di nove mesi che la natura prevede. La gravidanza permette ai futuri genitori di prepararsi a questo importante cambiamento nella propria vita; adibire la cameretta del nascituro, fare le prime lavatrici con i vestitini, preparare la valigia per recarsi in ospedale al momento opportuno aiutano la futura mamma e il futuro papà a creare uno spazio (fisico, ma anche e soprattutto mentale e psichico) per accogliere la nuova vita e con lei una nuova parte di sè, ovvero quella di genitori. Soprattutto nel caso di un primo figlio queste esperienze risultano del tutto nuove e sono spesso accompagnate da timori, perplessità e curiosità. 

Il gioco dei bambini

A cosa serve e perchè è fondamentale

Perchè i bambini giocano? Per quale motivo sembrano tanto impegnati ad occupare buona parte del proprio tempo nelle attività ludiche? Come riescono a trasformare un momento di noia in un tempo divertente?

"La rivincita della psicoanalisi"

Articolo di Olivier Burkeman

Riporto qui alcuni stralci di un interessante articolo che fa luce sull'approccio psicoterapeutico di tipo psicoanalitico, mettendo in evidenza le differenze tra gli altri tipi di orientamento.